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Trento, 30 gennaio 2018
Il Pd sbaglia, ma i Verdi non si arrenderanno
lettera di Aldo Pompermaier
dal Trentino di martedì 30 gennaio 2018

Anche questa volta il Pd ha dimostrato poco coraggio nel non prendere in considerazione un collegio per INSIEME.

Come Verdi avevamo proposto Lucia Coppola figura di alto livello, di esperienza ed equilibrio politico indiscusso. Una figura che poteva davvero ben rappresentare il mondo femminile, anche di quella parte che negli anni hanno lottato per la valorizzazione della donna in politica e nella società in genere essendo stata lei stessa promotrice e coordinatrice di iniziative culturali per favorire la figura della donna, anche con molti suoi interventi sui giornali locali.

Pazienza, saremo alleati ubbidienti, ma fino a quando? Renzi aveva promesso ai nostri vertici un ruolo ad INSIEME che ci consentisse di ben figurare.

Se questi sono i risultati, meglio fare qualche riflessione, anche in prospettiva delle prossime elezioni provinciali. Ad esempio i Verdi che fanno parte di INSIEME potevano davvero contribuire, in un parlamento a cui interessa prevalentemente Pil, crescita e così via, a far crescere la consapevolezza sull'importanza dei temi ecologici, dai cambiamenti climatici, ai problemi idrogeologici dei nostri territori, a quelli della salute mediante l'introduzione della conversione ecologica di siti inquinanti come Ilva o la nostra Sloi.

Grazie Pd noi continueremo nella nostra lotta e non si rammarichi se, da segugi attenti, lo sappiamo fare, vi faremo sentire il fiato sul collo.

Aldo Pompermaier
membro dell'esecutivo dei Verdi

Indubbiamente a livello locale la coalizione non è riuscita a rappresentare al meglio ogni singola anima. Renzi, a livello nazionale, parla della miglior squadra possibile. Contrariamente ad altri, io – se non altro per aver visto e raccontato ormai tantissime campagna elettorali –  so bene quante mediazioni ci siano dietro la costruzione di liste che non potranno mai accontentare tutti. Però due errori, fra gli altri, saltano agli occhi: il primo, ed è tutto interno al vostro movimento, è la divisione dei Verdi (un po’ nel Pd e un po’ nelle altre liste di sinistra) e il secondo è il rischio, tutto esterno al vostro movimento, che la sensibilità verde non trovi più spazio, non tanto nelle liste, quanto nel Parlamento che andrà a formarsi. Questo sarebbe un errore grave, ancor di più in un Paese che ogni giorno si deve confrontare con emergenze ambientali sempre nuove. Ma a prendere questa seconda decisione non sarà il Pd locale, ma, eventualmente, l’elettorato. Sia chiaro, però: se l’elettorato non avverte più una certa sensibilità la colpa non si può scaricare solo da questa parte della barricata. Qualche domanda, oltre a un Pd che certo non brilla per questo tipo di sensibilità, dovrete indubbiamente farvela anche voi. Ma penso che vi siate già mossi in tal senso, visto che vi preparate a far sentire il fiato sul collo (del Paese, spero, più che dei singoli partiti).

Il direttore Alberto Faustini

       Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino

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